Qual è stato nel tempo il ruolo esercitato dalla televisione sul soggiorno di casa? A rivelarlo è una ricerca condotta da Sony dal titolo “L’evoluzione del soggiorno di casa”. Il rapporto descrive, inoltre, quanto incida oggi il numero di pollici nella scelta della TV e mira ad indagare l’impatto dei servizi di streaming e dei contenuti on-demand sul nostro modo di guardare il piccolo schermo. 

Dai risultati del sondaggio condotto su 6.000 consumatori europei e dalle considerazioni degli esperti del settore, emerge che i cambiamenti dell’arredamento e del comportamento delle famiglie e l’avanzata dei contenuti in streaming non hanno impedito al televisore di continuare a essere elemento centrale del soggiorno. 

televisori di oggi, infatti, data la loro imponenza e le loro dimensioni, sono veri protagonisti dell’ambiente living, lo completano e svolgono anche la funzione di complemento d’arredo, ecco perché le aziende del settore, oltre che ad offrire un’esperienza di home cinema di alto livello, puntano sempre più a perfezionarne estetica e design. 

La Sony per condurre questo studio, che racconta quindi l’evoluzione del soggiorno in funzione degli stili di vita moderni e del ruolo sempre centrale svolto dal televisore, anch’esso cambiato di pari passo con il soggiorno di casa, si è avvalsa della collaborazione di esperti.

Il report ha evidenziato, inoltre, come contestualmente alla diffusione di dispositivi portatili di piccole dimensioni, siano invece aumentate le dimensioni del televisore e come la tecnologia in questi decenni abbia fortemente influito e plasmato lo sviluppo del soggiorno. Come si è evoluto il soggiorno di casa nel tempo?

Dal lancio del primo apparecchio TV di Sony nel 1960 e con il crescere della sua popolarità, questo elettrodomestico è diventato un elemento centrale e imprescindibile del soggiorno. Nel caso specifico dell’Italia, un terzo (33%) dei consumatori ritiene che il televisore sia l’oggetto più importante della stanza, secondo soltanto al divano da cui viene guardato. Una tendenza che non mostra segni di rallentamento, in quanto il 64% delle persone europee intervistate ha dichiarato di guardare la televisione tanto quanto dieci anni fa, se non di più.

L’unica differenza rispetto al passato è data dalla grandezza del televisore. Se, infatti, prima le famiglie si stringevano attorno a schermi da 8″, oggi i soggiorni si stanno trasformando in vere e proprie sale cinematografiche con schermi che arrivano persino a 75″. 

Come si guarda oggi la TV? L’avvento dei contenuti in streaming e on-demand ha completamente cambiato il rapporto con la televisione. Infatti, nonostante la TV venga guardata con una frequenza sempre più alta di circa 15 ore a settimana, la fruizione dei contenuti in prima serata e dei programmi in diretta sta via via lasciando il posto a streaming e catch-up TV ovvero a programmi e film registrati e messi a disposizione degli utenti dalle diverse emittenti. 

Il report ha, quindi, rilevato che gli spettatori ora preferiscono i contenuti in streaming alla TV “programmata”. Tra le motivazioni addotte:

  • la flessibilità offerta dallo streaming, rispetto alle limitazioni imposte dalla programmazione in diretta (50%), nel caso specifico dell’Italia il 43%;
  • la possibilità di trovare tempo per la visione dei programmi nonostante orari di lavoro più lunghi (32%) e di guardarli insieme ad amici e/o partner (31%).

Quanto contano i pollici nella scelta della televisione? 

I televisori sono in controtendenza con tutti gli altri dispositivi portatili, infatti le dimensioni dell’apparecchio TV diventano sempre più grandi. Il rapporto ha svelato che il 24% degli intervistati italiani vorrebbe possedere un dispositivo tra i 49 e i 55 pollici e che il 29% vorrebbe un apparecchio persino superiore ai 55 pollici. Il 48% dei consumatori vorrebbe una TV più grande di quella che ha già, ma sono soprattutto gli uomini ad avere questo desiderio (con un +10% rispetto alle donne). 

Una persona su dieci associa il possesso di un televisore di grandi dimensioni ad uno status symbol, più di smartphone e tablet (7%), di abiti firmati (7%) o di orologi costosi (6%). 

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